La First Lego League richiama negli Stati Uniti ogni anno studenti da tutto il mondo. Per la prima volta una squadra italiana ha trionfato: «L’idea della lavatrice spaziale? Dai video di AstroSamantha»
Le mosse, fluide, coordinate, richiamano «2001: Odissea nello spazio». Moduli di astronavi che si connettono, comunicano, eseguono compiti, in perfetta autonomia. E poco importa se lo “spazio” somiglia a un tavolo da biliardo e le navicelle sono di mattoncini Lego. I tempi devono essere rispettati, i movimenti eseguiti al millimetro. E i robot devono essere tutti programmati: non ci sono telecomandi. È solo una delle sfide della First Lego League, competizione nata nel 1999 e che richiama negli Stati Uniti ogni anno, per la finale, studenti da tutto il mondo.
Per la prima volta una squadra italiana
otto tra ragazze e ragazzi veronesi — ha trionfato. In tutte le categorie: progetto scientifico, innovazione, programmazione, presentazione e lavoro di squadra. I loro robot hanno recuperato le meteoriti di Lego a tempo record, con la massima eleganza e precisione. Il tema del 2019 era l’esplorazione spaziale: la finale si è svolta a Houston, città legata a doppio filo alla Nasa (tra gli sponsor).
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