Dall’avveniristico headquarter delle idee per il futuro, il LABoratorio d’Impresa 5.0 di Verona inaugurato un anno fa, parte MOV>ON, una nuova sfida rivolta a 250 ragazzi delle 4° e 5° superiori realizzato in collaborazione con Epson, per sviluppare applicazioni per il lavoro con gli smartglasses Moverio. Un modo per misurarsi con la realtà e la quotidianità del mondo dell’impresa, dalla prospettiva e secondo lo sguardo dei ragazzi.
È l’ultimo progetto dell’impresa benefit che prende forma negli spazi in Stradone Antonio Provolo 16 a Verona, con circa 50 postazioni e la disponibilità di un auditorium per 200 persone, il cui obiettivo è andare alla scoperta dei valori e dei talenti necessari per l’imprenditorialità: l’Italia e questo territorio hanno una forte vocazione nel far nascere e crescere aziende e attività di successo.
Ma imprenditorialità non è solo mettersi in proprio: è guardare al lavoro con uno spirito creativo, innovativo, responsabile, di continuo impegno per far meglio, è una volontà nel dare il proprio originale contributo, a vantaggio in primis della comunità. Anche per la condivisione di questi valori, molte aziende tra cui Calzedonia e Epson, sostengono il LABoratorio. Ed è grazie a questo impegno nel metter a fattor comune le skill di manager e imprenditori e i fondi necessari, che tutte le attività per i ragazzi sono gratuite. Strumenti cognitivi e tecnologici all’avanguardia per far volare i nuovi talenti.
“Siamo un acceleratore di idee e di progetti dedicato ai ragazzi, un integratore di competenze che si inserisce come ponte tra il percorso scolastico, sia delle superiori che universitario, anche attraverso campus formativi sulla cultura dell’intraprendere, e l’orientamento verso il mondo del lavoro, favoriti dalla collaborazione di numerose aziende partner. Come coach, alleniamo i ragazzi ad una visione integrata e consapevole del proprio contesto e delle loro personali attitudini: illustriamo i meccanismi e gli obiettivi che stanno dietro alla nostra quotidianità.
Che sia l’ultima frontiera della tecnologia o quella che deve ancora nascere o progetti su settori vicini alle loro passioni ed interessi, – spiega Barbara Bianconi, responsabile del LABoratorio d’Impresa 5.0 – chiediamo ai ragazzi di esplorare, dare un apporto con nuove idee, pazientare quando verranno filtrate dagli studi di fattibilità, esser caparbi nel volerle realizzare, al fine di poterle presentare e renderle “appetibili” per il mercato.”
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